Stati Uniti, 1941

Il dibattito politico sulla guerra in Europa è incandescente. La nazione, che già sostiene economicamente gli alleati, sta meditando di entrare direttamente nel conflitto contro il nazifascismo. Ma le opinioni sui social network non sembrano tutte concordi.

C’è chi dice che la questione ebraica in europa sia tutta una montatura di quei guerrafondai che vogliono solo un pretesto per fare un’altra guerra imperialista. Dicono che non è come ci vogliono far credere i media: gli ebrei vivono benissimo nell’europa nazista. Dicono che Hitler è semplicemente uno che pensa alla sua gente e fa gli interessi del suo popolo, “come dovrebbero fare anche i nostri politicanti”. E poi è chiaro che è stata la Polonia ad attaccare per prima, Germany Today ha pubblicato pure le prove su Facebbok.

Il senatore Anthony Rockets, già noto per le sue passate dichiarazioni sulla presunta puntualità ed educazione dell’impero giapponese, che a detta sua gli ricordava il Canada, è tornato alla ribalta dopo un selfie che lo vede raggiante insieme ad Adolf Hitler. Cosa ci facesse il senatore Rockets in Germania, e a nome di chi avesse interloquito con il Fuhrer, proprio non si capisce. Di certo deve aver creato qualche imbarazzo al governo.

Molte formazioni politiche esprimono perplessità sul coinvolgimento americano in europa. C’è chi è per trovare una soluzione diplomatica (“con Hitler bisogna parlare”), c’è chi è contro la guerra in generale (“le bombe non hanno mai risolto niente”) e c’è addirittura chi simpatizza per Mussolini. In molti accusano e ricordano come quello che c’è oggi in europa non sia altro che il frutto del casino irresponsabile combinato dall’intervento nella grande guerra.

Uno degli schieramenti più ostili all’intervento militare è l’All-Stars Party, che tramite i suoi giovani esponenti martella costantemente il presidente Roosevelt e il suo appoggio agli alleati: “ha le mani sporche di sangue”, tuonano. Uno dei principali esponenti dell’All-Stars Party è Alex o’Baptist, che oltre ad auspicare una soluzione diplomatica al conflitto europeo, chiede la rimozione immediata delle sanzioni all’Italia. “Se Hitler è un dittatore lo deciderà il popolo tedesco, chi siamo noi per giudicare? Non è che in America siano garantiti tutti i diritti”. Louis o’May rincara la dose facendo notare come il costo di un eventuale ed ipotetico sbarco in Normandia potrebbe servire invece a costruire migliaia di ospedali.

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